Lo scorso 14 ottobre è uscito per Sounds Against Humaniy il mio secondo disco, Dix Petits Paysages Bruts (dieci piccoli paesaggi ruvidi).
“Dix petits paysges bruts (dieci piccoli paesaggi ruvidi) è una specie di diario sonoro; ovvero una composizione personale di appunti, paesaggi sonori e trame di sintetizzatori dove il suono assume ruolo narrativo. E’ un punto di vista sul rapporto tra uomo e habitat, esprimendone una linea evolutiva dalle origini al presente. Recupera elementi del proprio passato riportandoli nel presente e, viceversa, traspone elementi del presente nel proprio passato esplicando la non linearità temporale della coscienza e del ricordo; stimola una visione fluida e soggettiva che peschi nell’inconscio dell’ascoltatore, scavalcando categorie e geometrie di pensiero imposte attraverso distorsioni, fluttuazioni e sospensione. Indica l’imperfezione dell’analogico come metafora della fragilità dell’individuo isolato dall’iperconnessione, dall’individualismo e dal consumismo indotto, dal sistematico smantellamento di spazi liberi e comuni, dalle frontiere. Si affida al medium magnetico per levigare la ruvidezza del presente.”
Recensione su Sowhat:
https://soundsagainsthumanity.bandcamp.com/album/dix-petits-paysages-bruts